Presunto Innocente
Presunto innocente Antenna 3 Cassazione Rosa e Olindo, omicidio Garlasco, Stasi, Sempio, infermità mentale, suicidio Garulfi
Il 24.03.2025 l’Avvocato Federica Liparoti è stata ospite in studio nel programma televisivo Presunto Innocente, condotto da Daniele Porro, in onda su Antenna 3 / Telelombardia, offrendo un contributo tecnico all’analisi di rilevanti casi di cronaca nera.
Si è inizialmente discusso del ricorso in Cassazione presentato dai legali di Rosa Bazzi e Olindo Romano contro la decisione della Corte d'Appello di Brescia di dichiarare inammissibile l'istanza di revisione della sentenza che ha condannato definitivamente all’ergastolo i coniugi, ritenendoli responsabili della strage di Erba del 11 dicembre 2006, in cui furono brutalmente uccisi Raffaella Castagna, Youssef Marzouk, Paola Galli e Valeria Cherubini. Il marito di quest'ultima, Mario Frigerio, colpito con una coltellata alla gola e creduto morto dagli assalitori, riuscì a salvarsi grazie a una malformazione congenita alla carotide, che gli evitò la morte per dissanguamento. La strage avvenne nell'abitazione di Raffaella Castagna, in una corte ristrutturata nel centro di Erba. Dopo l'esecuzione del delitto, l'appartamento fu dato alle fiamme. Tra i motivi della richiesta di riapertura del processo vi sarebbe la ritenuta inaffidabilità della testimonianza di Frigerio, oltre alle asserite nuove prove, respinte otto mesi fa dai giudici di Brescia, e agli interrogativi sull'attendibilità delle confessioni inizialmente rese da Rosa e Olindo, poi ritrattate.
Successivamente sono stati analizzati i recenti sviluppi di un altro caso di rilevanza mediatica nazionale, riguardante l’omicidio di Chiara Poggi, occorso il 13 agosto 2007 a Garlasco. Il 12 dicembre 2015 la Corte suprema di Cassazione ha riconosciuto definitivamente come unico colpevole del delitto l'allora fidanzato della vittima, Alberto Stasi, che sta scontando la pena nel carcere di Bollate. In base a recenti approfondimenti di indagine, vi sarebbero però nuovi dati e reperti da valutare a carico di altri indagati, tra cui Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, fratello della vittima. Trattasi di tracce di DNA trovate sulle unghie di Chiara Poggi che per la Procura sarebbero compatibili con quello di Sempio, tracce di natura biologica sul computer di Chiara e sul tappetino del bagno, telefonate di Sempio a casa Poggi la settimana prima del delitto, tra il 7 e l’8 agosto 2007, delle fascette di rilievi dattiloscopici sul dispenser del sapone nel bagno di casa Poggi, di alcune intercettazioni originali mai trascritte, dello scontrino di un parcheggio di Vigevano esibito da Sempio in un interrogatorio a distanza di un anno dal delitto, dei tracciati e tabulati delle celle telefoniche agganciate dal cellulare di Sempio in Garlasco anziché in Vigevano nel giorno del delitto e della traccia di una scarpa sul luogo del delitto per la quale sussisterebbero adesso incertezze. Pur disponendo di nuovi reperti, gli investigatori hanno nel frattempo scoperto che alcuni oggetti fondamentali per le indagini sarebbero stati prelevati dall’ufficio Corpi di Reato di Pavia e distrutti per sempre. Tra questi, il pigiama rosa che Chiara Poggi indossava il giorno in cui fu assassinata. Alberto Stasi ribadisce la propria innocenza, avendo di recente dichiarato: “Se è stato trovato il DNA di Sempio sulle unghie di Chiara ci sarà un motivo. Lui non lo conosco”.
Si è poi trattato degli sviluppi preprocessuali sul caso di Riccardo Chiarioni, il diciottenne che nella notte tra il 31 agosto il 1 settembre dell’anno scorso, minorenne all’epoca dei fatti, uccise con 108 coltellate padre, madre e fratello di dodici anni nella loro villetta di Paderno Dugnano, in provincia di Milano, dopo una festa di compleanno. In base agli esiti della perizia psichiatrica disposta dal gip per i minori di Milano, il ragazzo sarebbe stato parzialmente incapace di intendere e di volere. Il parziale vizio di mente, se riconosciuto nel processo con rito abbreviato che dovrebbe cominciare a breve, porterebbe a una riduzione della pena, che si aggiungerebbe allo sconto di pena già previsto per imputati minorenni. Una consulenza difensiva aveva invece accertato per lui un’incapacità totale. Se invece venisse accolta la tesi del consulente della difesa, il ragazzo verrebbe prosciolto, pur venendogli applicata una misura di sicurezza.
Sono state successivamente svolte alcune riflessioni sull’inchiesta per istigazione al suicidio per Alexandra Garufi, di 21 anni, all’anagrafe Davide. Il suicidio è avvenuto mercoledì scorso a Sesto San Giovanni, nel Milanese. L’aver raccontato sui social il proprio percorso di transizione di genere ha originato aspre critiche da parte di haters, odiatori da tastiera, che potrebbero aver acuito il malessere della giovane tiktoker e aver contribuito alla scelta di farla finita. La Procura di Monza ha aperto un fascicolo per omessa custodia di arma da fuoco e per istigazione al suicidio.
In conclusione, è stato riportato un episodio di cronaca, riguardante una rapina ai danni di un novantenne: due finti vigili si sono introdotti nella sua abitazione a Rovellasca, in provincia di Como.

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