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Whistleblowing e Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. 231/2001

Il 19 Febbraio 2024 gli avvocati Federica Liparoti e Fabrizio Salmi sono stati relatori al webinar gratuito organizzato da Avvocato360, intitolato "Whistleblowing e Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. 231/2001".

 

Con il D.Lgs. n. 24/2023 il nostro Paese ha recepito la Direttiva (UE) 2019/1937 riformando il settore del whistleblowing, che in tal modo ha assunto una portata molto più ampia rispetto alla legge previgente. Ad oggi, l’obbligo di attivare un sistema di segnalazione delle violazioni del diritto nazionale e dell'Unione Europea è esteso, oltre che a tutti gli enti pubblici, anche a quelli privati che nell'ultimo anno abbiano impiegato in media almeno 50 lavoratori subordinati con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato (a prescindere dal settore di appartenenza), nonché a quelli che rientrano nell'ambito di applicazione degli atti dell'Unione Europea in materia di servizi, prodotti e mercati finanziari, prevenzione del riciclaggio e finanziamento del terrorismo, sicurezza dei trasporti e tutela dell'ambiente, a prescindere dal numero dei dipendenti impiegati. Tra gli obblighi previsti dalla normativa sul whistleblowing vi è quello di istituire dei canali di segnalazione interna all’azienda. L’art. 4 comma 2 del D.Lgs. n. 24/2023 prevede che la gestione di tali canali possa essere affidata a una persona o a un ufficio interno autonomo dedicato e con personale specificamente formato per tale attività, oppure a un soggetto esterno, anch'esso autonomo e con personale specificamente formato. Ai sensi della normativa 231 l’organismo di vigilanza è un soggetto qualificato necessariamente destinatario di flussi informativi, relativi alla corretta applicazione del Modello 231. Il webinar si è posto l'obiettivo di approfondire tali aspetti, mettendo in particolare in luce opportunità e criticità relative all'affidamento all'OdV della gestione dei canali di segnalazione interna ai sensi del D.Lgs. n. 24/2023.​

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Organizzatore: Avvocato 360

Data: 19 Febbraio 2024, 17.30 - 19.00

Relatori:

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👉 Presentazione svolta dall'Avv. Liparoti

👉 Webinar su Avvocato360 e registrazione

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Decreto legislativo in tema Whistleblowing: quali sono le principali novità?

 

Si riporta il link alla video-intervista rilasciata dall'Avvocato Liparoti:

​👉 Intervista all'Avv. Liparoti

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Negli ultimi anni, il tema del whistleblowing ha assunto un'importanza crescente nel panorama giuridico internazionale, soprattutto a seguito di scandali finanziari e casi di corruzione che hanno evidenziato la necessità di meccanismi efficaci per la segnalazione di illeciti all'interno delle organizzazioni. In questo contesto, l'Unione Europea ha promosso una direttiva specifica, recepita dai paesi membri con diverse modalità. L'Italia, con il decreto legislativo numero 24 del 2023, ha introdotto significative novità nella disciplina del whistleblowing, rafforzando la protezione dei segnalanti e imponendo nuovi obblighi alle imprese. Questo articolo esplora le principali caratteristiche della nuova normativa e le sue implicazioni per il mondo del lavoro in Italia.

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Il Whistleblowing e la sua evoluzione in Italia
Il termine "whistleblowing" evoca l'azione di segnalare irregolarità e illeciti all'interno di un contesto lavorativo, agendo in modo simile a un arbitro che interviene durante una partita. In Italia, la disciplina del whistleblowing ha subito una significativa evoluzione, partendo dalla legge Severino (190/2012) fino ad arrivare al recente decreto legislativo n. 24 del 2023. Quest'ultimo rappresenta un punto di svolta, estendendo l'ambito di applicazione e introducendo meccanismi di protezione più efficaci per i segnalanti.

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Chi è coinvolto e come
La nuova normativa sul whistleblowing si applica a un ampio spettro di entità, sia nel settore pubblico che privato, con particolare attenzione alle imprese che impiegano più di 50 lavoratori. Inoltre, specifici settori di attività, come quello bancario, degli investimenti e delle assicurazioni, sono soggetti a requisiti particolari, indipendentemente dal numero di dipendenti. Anche le organizzazioni che hanno adottato modelli di organizzazione e gestione secondo il decreto legislativo 231/2001 rientrano nell'ambito di applicazione della legge.

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Novità e obblighi per le Imprese
La riforma introduce standard di protezione elevati per i segnalanti, obbligando le aziende ad istituire canali dedicati per la segnalazione degli illeciti. È prevista l'individuazione di un organo competente per la gestione delle segnalazioni, nonché l'adozione di procedure dettagliate per la loro verifica e analisi. Questi requisiti comportano nuovi oneri per le aziende, che devono adeguare i propri sistemi interni, inclusa l'eventuale revisione dei modelli 231.

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Implicazioni e sfide future
L'introduzione della nuova disciplina sul whistleblowing solleva importanti questioni relative alla privacy, alla sicurezza delle informazioni e alla cultura aziendale. Le imprese sono chiamate a bilanciare la necessità di proteggere i segnalanti con quella di garantire processi di segnalazione trasparenti e efficaci. La sfida maggiore sarà quella di creare un ambiente lavorativo in cui i dipendenti si sentano sicuri nel segnalare irregolarità, contribuendo così alla lotta contro la corruzione e alla promozione di una maggiore integrità organizzativa.

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